Ac Belluno e Nis, c’è l’accordo

Ac Belluno e Nis, c’è l’accordo

Gazzettino – Edizione di Belluno

È scoppiata la pace tra Nis e Belluno Calcio. Il contenzioso che vedeva la società che gestisce gli impianti sportivi del Comune (oggi Sportivamente Belluno Srl) contrapposta alla società calcistica (della quale è socio tra l’altro il sindaco Antonio Prade) è stato chiuso con una transazione.

La firma è stata apposta mercoledì nello studio dell’avvocato Stefano Bettiol che cura gli interessi della società sportiva. Presenti il presidente dell’Ac Belluno Calcio 1905 srl Sergio Barzon, il presidente di Sportivamente Belluno Pio Benvegnù e i rispettivi legali, Bettiol per il Belluno e Enrico Gaz e Stefano Rossi per la società comunale.

“Diciamo che è stato definito il pregresso economico con reciproche rinunce ma allo stesso tempo è stata concordata la bozza di una convenzione per regolamentare l’uso futuro degli impianti sportivi comunali da parte della società calcistica” spiega l’avvocato Stefano Bettiol.

Condannato a 14 anni, in cella ne ha scontati 9

Condannato a 14 anni, in cella ne ha scontati 9

Corriere delle Alpi – Edizione di Belluno

Belluno – Nove anni passati dietro le sbarre, sette e mezzo dei quali nel carcere di massima sicurezza di Padova, a fronte di una condanna definitiva di 14 anni di reclusione per omicidio volontario.

Ecco come il tutore legale, l’avvocato Stefano Bettiol, spiega come si è arrivati allo sconto di pena che ha fatto guadagnare a Franco Faoro, prima la libertà vigilata e da dicembre, se lo riterranno i giudici del tribunale di Sorveglianza, quella definitiva. “Si può semplicemente dire che il mio cliente – spiega l’avvocato Bettiol – va ambientata in un clima familiare piuttosto difficile. Il suo fu un raptus violento sì ma isolato, la punta dell’iceberg di un rapporto ormai logoro con il padre.

“Vola” in dito in macelleria, assolto il titolare dell’A&O

“Vola” in dito in macelleria, assolto il titolare dell’A&O

Gazzettino. – Edizione di Belluno del 23.11.2010.

Belluno – Il titolare del supermercato A&O di Cavarzano è infatti stato assolto dall’accusa di lesioni colpose nei confronti di Klodia Mhemet, il dipendente albanese che lavorando nel reparto macelleria, nel dicembre 2008, si era tagliato la falange di un dito della mano sinistra. Per David era scattata l’accusa di lesioni colpose.

Il Processo si era aperto nel maggio 2009: in aula erano emerse versioni inconciliabili, tanto da indurre il giudice ad assegnare, su richiesta della difesa dell’imputato (Stefano Bettiol), una perizia che stabilisse gli aspetti tecnici dell’incidente.

Ora, con l’assoluzione, parte la rivalsa della difesa. A “pensar male” infatti dietro al comportamento del lavoratore potrebbe esserci stato il calcolo del risarcimento.

Lesioni, macellaio assolto

Lesioni, macellaio assolto

Corriere delle Alpi – Edizione di Belluno del 23.11.2010.

Belluno. Qualcosa non quadrava nel racconto del dipendente e sulla dinamica al punto che, conclusa l’istruttoria e su istanza della difesa (David è assistito dall’Avv. Stefano Bettiol), il giudice Elisabetta Scolozzi ha disposto una perizia d’ufficio.

Il consulente Gildo Tommasini ieri è stato chiaro: la mano nel tritacarne non poteva finirci.

L’avvocato Bettiol ha ribadito le conclusioni della perizia, conclusioni che ha fatto proprie anche il giudice, assolvendo l’imputato.
E Bettiol annuncia un esposto: per simulazione di reato, falsa testimonianza e calunnia.

Infilzato dalla scopa, un mese allo studente

Infilzato dalla scopa, un mese allo studente

Corriere Veneto – Edizione di Belluno del 10.01.2007.

Belluno. Derubricato da doloso a colposo, riconoscendone l’accidentalità, per il reato di lesioni personali aggravate di cui era stato chiamato a rispondere J.F.V., il giovane equadoregno, oggi ventiquattrenne, protagonista di un episodio che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.

I fatti erano accaduti all’interno del Centro di formazione professionale “Stella Maris” di Feltre: un più giovane compagno di scuola di J. cadendo dalle spalle di un terzo studente era rimesto infilzato nella scopa che lui stesso teneva in mano. “Per noi – ha dichiarato dopo la sentenza l’avvocato Stefano Bettiol, che difende il giovane – è un importante successo aver ottenuto il riconoscimento di colposità”.