Rifiuti mal separati, stangata sulla SAP
Gazzettino – Edizione di Belluno del 10.09.2013
Rifiuti separati male? Il Comune di Belluno, tramite il suo braccio operativo Bellunum (prima Multibel) non perdona e nel primo round contro la Sap, la società allora incaricata della raccolta differenziata di carta e cartone, si vede autorizzata dal giudice ad applicare una multa di 85 mila euro per una presunta non corretta separazione dei rifiuti. Oltre al danno ambientale, si lamentava l’aggravamento dei costi di gestione dei rifiuti.
Su un appalto di 347.952 euro, la Bellunum, nel 2007, si era trattenuta, a titolo di penale, un importo di 115.239 euro. La ditta “punita” si era subito attivata parlando di illegittimità del provvedimento, preparandosi ad avviare un ricorso per decreto ingiuntivo. La Bellunum, dopo aver consultato l’Avv. Stefano Bettiol, decise così di agire, avviando una causa civile di accertamento negativo del credito vantato dalla ditta appaltatrice per far dichiarare dal giudice la legittimità della propria condotta. Il Tribunale a fine agosto, ha sentenziato la correttezza da parte della società pubblica, ma nel contempo ha ridotto la penale di 30 mila euro, ritenendola evidentemente eccessiva.
Ma 85 mila euro restano comunque una stangata per la società che, attraverso il legale Massimiliano Paniz, promette appello non appena saranno state lette le motivazioni. “Purtroppo-spiega Paniz- la Sap si è costituita tardivamente, ma siamo pronti ad impugnare ritenendo di aver lavorato correttamente”.
La vicenda prende le mosse nel lontano 2002, quando il Comune di Belluno incarica la Sap del “servizio quinquennale raccolta differenziata carta e cartone” per un importo complessivo di 343.952 euro, oltre all’IVA. Nel 2004 la Bellunum, all’epoca ancora denominata Multibel, avvia una serie di accertamenti su come la società effettua la raccolta. Attraverso appostamenti, fotografie, monitoraggi eseguiti tra marzo e aprile 2004, si elevano così una serie di inadempienze che alla fine portano a calcolare una penale complessiva di 115 mila euro, ovvero un terzo del costo di appalto. In mezzo ci sono stati una serie di tentativi di mediazione, ma tutti falliti.
La guerra dei rifiuti sembra comunque solo agli inizi, perché la Sap non pare intenzionata a cedere.