Gazzettino – Edizione di Belluno del 24.12.2016
SEDICO – In ginocchio per i ritardi nei pagamenti, dopo l’appalto con la pubblica amministrazione non versò l’Iva per pagare i dipendenti: è stato assolto. Una “vittoria” giudiziaria per l’imprenditore Stefano Pol, 60enne di Sedico, della Belwood srl. La sua società infatti non c’è più, fallita in conseguenza di quella vicenda. Ma almeno il procedimento penale che pendeva su di lui martedì è terminato. Il giudice Elisabetta Scolozzi ha assolto l’imputato. L’Iva non versata, come evidenziato dal legale di de Pol, l’avvocato Stefano Bettiol di Belluno era sotto la soglia prevista dalle nuove norme per la rilevanza penale: erano 65mila euro come accertato nei controlli dell’Agenzia delle Entrate conclusi il 30 settembre del 2013.
La vicenda che è approdata in Tribunale a Belluno martedì è la storia di molte aziende al tempo della crisi con fornitori che non pagano e pubblica amministrazione che ritarda. Eppure per la Belwood che costruisce casette in legno prefabbricate, fiore all’occhiello di Sedico, le cose sembravano andare bene. Nel 2009 partecipa alla gara d’appalto indetta dal Consiglio dei ministri per le casette da predisporre per i terremotati de L’Aquila. Un colpo da 11milioni di euro Iva esclusa per la Belwood che si aggiudica la fornitura e fa un’associazione temporanea di impresa (Ati) con la Ille prefabbricati spa di Spiazzo (Trento), che ha il 51% dell’associazione e ha il compito di rendicontare all’azienda bellunese. Le cose però non vanno bene: l’azienda trentina non versa i soldi che arrivano dalla Protezione civile e la Belwood è costretta a rivolgersi all’avvocato. Il legale Stefano Bettiol parte con un ricorso per un sequestro conservativo di 6milioni di euro nei confronti della Ille prefabbricati. «Siamo venuti a conoscenza che la Protezione civile ha provveduto recentemente al pagamento degli altri saldi», scrive il legale, ma ovviamente nulla era arrivato all’azienda bellunse. Il Tribunale di Belluno autorizza la Belwood al sequestro conservativo. Era il 2010. Ma ormai le cose, per quei ritardi di milioni di eruo, stavano precipitando e la Belwood alla fine non ce l’ha fatta. Almeno la giustizia ha però riabilitato l’inmprenditore e il suo operato.
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